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Speciale dedicato a IMPIANTO DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO
(pannelli radianti)

Tecnojus intende, attraverso questo Speciale, dare evidenza alle conoscenze necessarie e/o opportune per orientare la progettazione e l'esecuzione alla qualità e ad ogni altra attenzione nella direzione della responsabilità.

Verifica preliminare del cantiere

Controllo e verifica in cantiere delle quote del pavimento a disposizione e delle zone disponibili assieme alla D. L. L. e alla direzione cantiere. Controllo e verifica della superficie del sottofondo che dovrà risultare orizzontale, non dovrà presentare avvallamenti, dovrà essere sgomberata dai calcinacci e priva di incrostazioni. Controllo e verifica del posizionamento dei collettori rispetto al progetto esecutivo e del loro corretto montaggio.

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Posa dell'impianto (es. eurosuper)

Posa della barriera vapore
Stesura del foglio in polietilene come barriera vapore nei locali a contatto con il terreno o con intercapedine areata o locali non riscaldati avendo cura di eseguire un risvolto sulle pareti.

Posa della striscia perimetrale
Stesura della striscia perimetrale lungo tutto il perimetro prestando attenzione a adattare bene gli angoli

Posa della lastra isolante
La posa della lastra isolante deve avvenire infilando i due lati rivolti verso il muro sotto la prima parte di striscia perimetrale. Le linee di giunzione tra le lastre devono essere chiuse con l’apposito nastro coprigiunto.

Posa del tubo
La posa del tubo dovrà rispettare il progetto sia come passi (distanza fra i tubi) sia come tipo di posa e lunghezza degli anelli. Dopo avere consultato il progetto si dovrà individuare il punto da cui partire ed il relativo attacco sul collettore, in modo tale che le tubazioni in partenza e arrivo abbiano una distribuzione a raggiera senza alcun accavallamento. Si dovrà scegliere il rotolo di lunghezza conveniente iniziando dall’estremità esterna inserendo la guaina isolante. Allacciare quindi il tubo alla relativa valvola sul collettore di mandata con l’ausilio del raccordo. Si svolgerà il tubo nel senso inverso all’arrotolamento e si poserà sull’isolante, con conseguente bloccaggio per mezzo delle clips nei punti e nella quantità necessaria a garantirne il completo ancoraggio. In corrispondenza del collettore o dell'attraversamento di giunti di dilatazione o porte i tubi dovranno essere inguainati con la guaina isolante. Verificare il passo di posa del tubo in funzione del progetto, proseguire con la posa e relativo fissaggio sino al completamento dell’anello interessato. Si procede quindi all’inserimento della guaina isolante e al collegamento del tubo, tramite gli opportuni adattatori, alla relativa valvola sul collettore di mandata.

La regolazione a punto fisso

Si tratta del sistema di regolazione più economico. La regolazione a punto fisso consiste nel garantire all’impianto una temperatura di mandata del fluido costante ed il cui valore viene impostato manualmente. La compattezza di questi tipi di regolatori ne permette l’alloggiamento in cassetta collegandoli direttamente al collettore, peculiarità che ha agevolato la loro grande diffusione nel passato.

Il limite maggiore di questi tipi di sistemi è la necessità, da parte dell’utilizzatore, di dover regolare l’impianto ogni volta che variano le condizioni esterne. Per ridurre o eliminare questo tipo di attività si è diffusa la consuetudine di montare un termostato ambiente collegato con la pompa di circolazione.

Il termostato confronta la temperatura impostata dall’utilizzatore con quella presente e, qualora la temperatura in ambiente superi quella impostata, spegne la pompa. Con questa soluzione la regolazione di tutto l’impianto viene influenzata dalle sole condizioni presenti nel locale di posizionamento del termostato e, se non è sufficientemente rappresentativo, può provocare malfunzionamenti di regolazione.

Altre volte vengono installati più termostati posti in diversi ambienti in modo da avere un controllo localizzato della temperatura. In questo caso ogni termostato è collegato con le testine motorizzate che operano sugli otturatori dei circuiti del locale corrispondente. In ogni caso si passa da una regolazione sulla temperatura ad una regolazione sulla portata che mal si presta per l’impianto a pavimento. Infatti i tempi di risposta dell’impianto già relativamente lunghi vengono in questo modo prolungati. Il valore di temperatura in ambiente subirà una continua oscillazione non rimanendo mai nella situazione di comfort. Inoltre con questo tipo di regolazione il generatore di calore viene fatto intervenire in modo intermittente, che ne compromette seriamente il rendimento.

Un altro problema che nasce dall’utilizzo esagerato di testine motorizzate è quello della discontinuità di portata. Infine si tenga presente che il costo di un kit di termoregolazione a punto fisso sommato a quello di tutti i termostati con relative testine termoelettriche può rendere interessante un’alternativa regolazione a funzionamento climatico, specie per edifici di medio-grandi dimensioni.

La regolazione climatica

Si tratta del sistema di regolazione più efficiente e che consente il maggior risparmio energetico: la temperatura di mandata all’impianto viene regolata in modo automatico in funzione della temperatura esterna garantendo sempre le migliori prestazioni di comfort e di gestione.

Per ottenere questi risultati si utilizza una centralina elettronica digitale alla quale sono collegate due sonde di temperatura (una di mandata all’impianto e una esterna) ed un servomotore che aziona la miscelatrice. La centralina elabora i segnali delle sonde e, in base al codice climatico più indicato per quel tipo di edificio, regola il valore ottimale della temperatura di mandata.

È possibile impostare la centralina in modo da garantire la temperatura desiderata in un programma orario e settimanale. Al di fuori degli “orari programmati” la centralina consente di impostare un funzionamento a temperatura minima, che permette di ottimizzare il risparmio energetico. Si tratta del funzionamento al minimo necessario per avere elevato rendimento in centrale termica, di cui si è già parlato più sopra.

Qualora si desideri avere programmi orari e temperature diverse in diversi ambienti, è consigliabile prevedere kit di termoregolazione climatica per ogni zona con stessa temperatura e stesso programma orario (minicompamat o compamat a seconda della grandezza della zona); se l’interesse invece è solo di mantenere una temperatura ridotta in alcuni locali senza sofisticate impostazioni orarie (es: camere, taverne, studi…) la soluzione più comoda ed economica consiste nel prevedere termostati ambiente con relative testine per quei locali.

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Bibliografia: i manuali sono disponibili nella Guida FOAV-TECNOJUS 0-2008