Torna al sito Tecnojus Piani casa delle regioni e le misure straordinarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quale ruolo per i professionisti?
di romolo balasso architetto

I c.d. "piani casa" delle regioni sono, come noto, iniziative finalizzate al sostegno del settore edilizio contenenti misure straordinarie (bonus edificatori ed altre premialità) che, negli intenti, dovrebbe avere "la forza" di catturare dapprima l'interesse e poi persuadere l'avvio di attività edilizie a beneficio dell'intera filiera.

Questo processo, però, presuppone che vi siano due parti: una che "spende" del denaro, l'altra che lo "incassa". Ovvio che le due parti in gioco non possano ridursi l'una a spendere e l'altra ad incassare: entrambe devono intravedere nelle iniziative e misure straordinarie un "investimento" che presuppone, al contempo, una spesa e un incasso.

Se ad una parte (il committente) si chiede di avviare attività edilizie (che hanno un costo), all'altra (imprese e professionisti) si chiede una responsabilità sociale tale da rifuggire ogni forma speculativa, di abbattere costi oltre che elevare la qualità delle opere e delle prestazioni a prescindere dalla sospensione di talune normative (es. quella sui requisiti acustici passivi degli edifici).

I piani casa, in altre parole, non sono e non devono essere ridotti a specchietti per allodole, ovvero essere utilizzati per lusingare o, perggio, per circuire la buona fede dei "consumatori", ciò in quanto sarebbe un boomerang sgradevole per tutti i soggetti coinvolti.

Infatti le illusioni potrebbero ben presto cedere il passo con l'insorgenza di momenti di difficoltà o criticità, specie di tipo economico-finanziario, ed alimentare il contenzioso (sempre in agguato - es. per questioni che si generano con i confinanti, oppure per il recupero crediti, ecc..).

Il professionista, in particolare, nell'assumere il ruolo di cerniera che gli è proprio, anche in ragione della professione regolamentata cui appartiene caratterizzata dal profilo pubblicistico e dall'etica e deontologia che la contraddistingue, dovrebbe formare ed aggiornare il proprio patrimonio personale di saperi e conoscenza che gli consenta di supportare qualitativamente le decisioni del committente.

Oramai non è più una novità che, da diverso tempo, la professione intellettuale dell'architetto, dell'ingegnere, del geometra, del perito industriale ecc., si configura come servizio (nozione che, forse, supera quella di "prestazione" - infatti in europa si parla correntemente di servizi di architettura e di ingegneria), per cui è in questa logica che, a mio parere, dovrà essere erogata l'attività professionale oggetto di obbligazione.

Si tratta dunque di un'attività che non sembra potersi limitare alla redazione del progetto (che non si identifica nel disegno ma usa, tra i vari strumenti, anche il disegno) e alla direzione dei lavori, bensì comprendere diverse altra prestazioni, anche propeduetiche quali possono essere intesae le analisi finalizzate a stabilire/ipotizza se l'intervento rappresenti o meno un investimento tale da garantire, per certi versi, anche le solvibilità.

Pertanto il professionista deve saper "decidere" l'intervento anche per catalizzare sullo stesso tutte le agevolazioni offerte dalla normativa vigente (es. quella relativa all'efficienza energetica nota come riduzione del 55%), decisioni che debbono riguardare anche gli aspetti quantitativi.

Come dire che potrebbe competere al professionista ogni valutazione in grado di indirizzare il tipo di intervento straordinario (semplice ampliamento fino al 20%, oppure quello di demolizione e ricostruzione con ampliamento percentualmente più consistente in relazione alla legge regionale di riferimento - 35% per seguire l'accordo della Conferenza Unificata), così come ogni valutazione utile al fine di evitare al committente (e a sè) possibili e prevedibili contenziosi futuri anche con riguardo alla realizzazione a regola d'arte.

Per questo aspetto Tecnojus sta collaborando con gli organismi istituzionali di riferimento per organizzare incontri di aggiornamento professionale specifici per i professionisti.

data documento:
28-10-2009
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